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Fare il PhD in America

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Mi chiamo Valeria e vorrei condividere con voi la mia esperienza del dottorato in America. Molti dettagli non si trovano online sui siti ufficiali, quindi ecco un po’ di informazioni che spero vi siano utili se state pensando di fare il PhD in USA!

Tempistiche

In America le tempistiche di ammissione e immatricolazione all’università sono molto diverse dall’Italia: tutto quello che riguarda la scuola e l’accademia in generale comincia l’anno scolastico antecedente a quello in cui si ha intenzione di iscriversi. Le università più ambite, come le Ivy League, fissano le scadenze per prime (solitamente a Novembre). Seguono poi tutte le scuole più o meno prestigiose, con scadenze tra Dicembre e Gennaio. Se avete superato la scadenza di poco non disperate: molte scuole ammettono anche domande che siano un po’ in ritardo rispetto alla data pubblicata sul sito. Queste informazioni ufficiose e non ufficiali di solito si ottengono solo mandando un’e-mail o telefonando agli uffici di segreteria preposti.

Cosa preparare per la domanda di ammissione

Oltre al TOEFL, molte scuole richiedono il GRE (Graduate Record Examination) e alcune anche il GRE Subject Test. Attenzione: sono due esami differenti. Questi esami (standardizzati) non si possono bocciare, ma vi danno un punteggio che dovrebbe indicare la vostra preparazione di base. La tendenza di molte università negli ultimi anni è quella di non valutare tantissimo questo punteggio, poiché non viene ritenuto un buon indicatore della reale preparazione delle persone. Io ho preparato il GRE in due settimane esercitandomi sui quiz con un libro apposito. Avendo studiato matematica, la parte di logica e analitica è stata molto semplice; la parte verbale, in cui si chiedono termini inglesi assurdi che nemmeno gli americani conoscono o usano, molto meno.

Successivamente bisogna farsi fare l’evaluation dei titoli di studio precedenti: ogni università statunitense ha un sito dedicato appositamente agli International Students, che di solito offre anche consigli sugli enti da contattare per questo servizio. L’università per cui stavo preparando la domanda di ammissione consigliava World Education Services e a quello mi affidai. Con il senno di poi, avrei potuto fare un po’ più ricerche su internet e trovarne altri meno costosi e magari anche meglio: WES, nel 2011, mi ha chiesto $220 e mi ha abbassato di parecchio i voti presi con tanto sudore e fatica in Italia quando li ha equiparati alle medie GPA americane (trasformando un 27 o un 28 in una B, ad esempio).

Dovrete poi preparare uno Statement of Purpose, ovvero una lettera motivazionale che spieghi perché siete interessati a fare il PhD e perché proprio quel PhD program in particolare. Nella lettera bisogna essere molto diretti: consiglio di farsi un bel giro approfondito sul sito del dipartimento per vedere cosa studiano i vari docenti e di citarli nella lettera dicendo cose come “ho visto di cosa si occupa il Prof. Tizio e mi piacerebbe lavorare con lui perché i suoi ambiti di ricerca sono simili a quello che ho fatto in questo e quel progetto, o nella tesi di laurea”.

Altra cosa importantissima da sapere è che le domande di ammissione costano e nemmeno poco (la mia circa $120)! Molte persone che se lo possono permettere fanno domande in più università per avere più chance e poi, se risultano ammesse ad uno o più programmi, possono scegliere quale accettare. Per fortuna molte università abbonano questi costi agli studenti che non possono permetterseli: basta contattare l’Admission Office e chiedere se possono fare il waiver delle admission fees. Infine, se avete una laurea specialistica italiana, non è detto che il vostro programma di PhD vi riconosca gli esami e quindi i crediti fatti durante quel corso di laurea, anche se spesso nelle università statunitensi ci sono gli stessi esami identici sia per Master’s che per PhD programs.

Attendere l’esito

Una volta mandata la domanda, ci vorranno diversi mesi per conoscere l’esito. Alcune scuole, oltre a uno screening iniziale, prevedono anche un colloquio orale. Da quando arriva la comunicazione di solito si ha qualche settimana per decidere se accettare o rifiutare l’offerta.

Cosa aspettarsi poi

Le ammissioni ai programmi di dottorato in America vengono quasi sempre con borsa di studio e copertura assicurativa sanitaria. Tuttavia, so che ad alcuni studenti, ammessi a scuole facoltose come la NYU, è stato chiesto di accettare il primo anno senza borsa di studio (pagando cioè le onerose tuition di tasca propria) con l’accordo che, se avessero superato gli esami con successo, l’avrebbero ricevuta per gli anni successivi. I soldi che si ricevono con il PhD in America equivalgono ad un vero e proprio stipendio. Nella stragrande maggioranza dei casi, fino a che non si è scelto un relatore della tesi (cosa che avviene in un secondo momento), vi verrà chiesto di lavorare come Teaching Assistant presso il vostro dipartimento: io ho dovuto fare le cosiddette recitations (esercitazioni con gli studenti undergraduate) e lavorare come docente di laboratorio, sorvegliante e correttore di compiti, quiz ed esami. Insomma, è un vero e proprio lavoro part-time che si aggiunge agli impegni dati dallo studio per gli esami e la ricerca.

Esami e ricerca

A differenza dei dottorati in Italia, il PhD in USA richiede degli esami obbligatori. Il mio programma di studio ne prevedeva moltissimi, più altri ritenuti facoltativi ma highly recommended. Questi esami devono essere superati anche con una certa media per mantenere un good academic standing e poter restare quindi all’interno del programma: un dottorando, infatti, potrebbe essere allontanato se boccia degli esami. Ogni dottorato può essere diverso, ma, nel mio, oltre agli esami dei corsi regolari che dovevo seguire ogni semestre, c’erano anche i temutissimi Qualifying Exams: esami di sbarramento che vi permettono di accedere alla fase successiva, quella della ricerca, e che inoltre abilitano all’insegnamento universitario. Questi esami, il cui numero può variare, sono di norma molto più difficili e lunghi degli esami normali e si possono bocciare una volta soltanto. Superati quelli si ha la certezza che non si possa essere cacciati dal PhD. Da lì in poi il programma è più incentrato sulla ricerca con il proprio thesis advisor. È molto importante scegliere un advisor che sia umano: ci passerete 4 o 5 anni a stretto contatto e vi dovrebbe dare i migliori consigli su come strutturare la ricerca per la vostra tesi e fornire potenziali contatti utili per la vostra carriera futura.

Mettetecela tutta!

Alcuni dettagli che ho raccontato possono spaventare, ma, nonostante le difficoltà e la lunghezza del dottorato in America, sento di aver fatto la migliore scelta per la mia carriera. Un PhD in USA non ha paragoni in termini di opportunità e attività, come conferenze internazionali, workshops, summer schools, networking events, career fairs, e società e club per studenti che offrono spesso programmi di mentorship e di career development preziosi. Insomma, le opportunità sono infinite!

Valeria Barra, PhD, Postdoctoral Research Associate, University of Colorado Boulder

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