Quando andavo all’università non avrei mai pensato che un giorno mi sarei ritrovata a vivere all’estero e ad insegnare l’italiano in America! In questo articolo vi racconterò la mia personale esperienza ed il mio percorso per insegnare la lingua e la cultura italiana in USA.
La mia passione per l’insegnamento: i miei studi
Il mio percorso di studi, che mi ha aiutata a crearmi delle basi solide e a capire che cosa avrei voluto “fare da grande” nasce ancora prima della scelta dell’università. Le mie prime esperienze in campo educativo sono state durante gli anni di liceo, frequentavo un liceo psicopedagogico.
La mia prima esperienza di insegnamento in una classe è stata durante un tirocinio in IV superiore, avevo 17 anni, e la mia scuola aveva organizzato un tirocinio, per tutta la mia classe, in una scuola elementare frequentata da bambini provenienti da famiglie in disagio socio-economico. Molti di loro erano figli di persone legate alla criminalità organizzata. Da questa esperienza molto forte, ho capito che non tutti nascono privilegiati, che insegnare è una missione e che lo studio può aiutarti ad uscire da certe condizioni sociali. Il compito dell’insegnante è questo.
Così all’università ho scelto Lettere, con indirizzo Scienze Storiche, perché ho sempre amato la storia. Durante gli anni universitari oltre a studiare, davo ripetizioni a bambini di scuola elementare, media e superiore. Non avrei mai pensato che quello che per me era un modo di arrotondare, mi sarebbe servito come base per il mio curriculum qui in USA.
Ma finiti gli studi, arriva la notizia che il mio ragazzo, attuale marito, si sarebbe trasferito a Chicago per un PhD. Mi chiede di seguirlo, dopo poco arriva anche la proposta di matrimonio e a distanza di un anno dal suo arrivo in USA, mi ritrovo nella realtà lavorativa statunitense: insegnare italiano in America.
L’incontro con la realtà lavorativa americana
All’inizio ero completamente persa, non sapevo cosa avrei fatto, perché nonostante avessi studiato inglese a scuola, la mia conoscenza era, appunto, scolastica. Non sarei mai riuscita a sostenere un colloquio per un lavoro in quel modo.
Così mi sono rimboccata le maniche e con una buona dose di umiltà, ho iniziato a frequentare un corso ESL per immigrati. Ho imparato meglio la lingua inglese e mi sono sciolta molto di più. Quando finalmente il mio permesso di lavoro è arrivato, ho iniziato a fare colloqui di lavoro per insegnare italiano qui in America.
Il colloquio con la scuola per cui attualmente lavoro, l’ho fatto via Skype e la parte più bella è stata fare una trial lesson. Durante questa lezione di prova, ho avuto modo di dimostrare come avrei condotto una lezione d’italiano con uno studente che non sapeva dire nemmeno “Ciao” nella nostra lingua. Il colloquio è andato bene ed io sono stata assunta come insegnante di italiano!
All’inizio il lavoro consisteva in poche lezioni a settimana. Per questo motivo, avendo tempo, avevo deciso di investire ancora di più sulla mia formazione ed è così che ho frequentato un corso online dell’Università degli Studi di Siena, ottenendo la certificazione in didattica dell’italiano agli stranieri. Con il tempo, grazie alle mie qualifiche e all’esperienza, sono aumentate anche le possibilità e gli studenti a cui piace il mio metodo d’insegnamento.
L’insegnamento: la mia passione
“Chi insegna non deve mai cessare di imparare.” – John Cotton Dana
Oggi posso dire di fare il lavoro che mi piace, che insegnare è la mia passione e si vede da come i miei studenti sono soddisfatti di me e delle mie lezioni. Ma non voglio fermarmi, ho intenzione di continuare a formarmi e migliorare. Credo fermamente che nel campo dell’insegnamento come anche in altri lavori, la formazione continua sia la chiave del successo.
“D’altra parte ho sempre pensato che la professione dell’insegnante non sia e non debba essere un mestiere per chiunque: una comunità civile dovrebbe pure saperlo.” – Paolo Crepet
Questa è la mia esperienza e il mio percorso, che mi hanno portato ad insegnare italiano in America. Ma mi sento di aggiungere un mio pensiero, so che sembrerò la guastafeste della situazione, ma è mio dovere morale farlo. Ho sentito spesso dire “se non trovi lavoro prova a insegnare italiano agli stranieri” o “se non si trova lavoro, puoi sempre insegnare italiano, tanto è la tua lingua madre”.
Ecco, l’insegnamento non dovrebbe mai essere un ripiego o un passatempo, perché dall’altra parte ci sono persone che si affidano a te ed al tuo sapere.
L’insegnante che lo fa con passione e dedizione, trasmette quello ai suoi studenti. L’insegnante d’italiano come seconda lingua, non solo deve insegnare la lingua italiana e i suoi fondamenti di grammatica, ma anche la nostra storia e la cultura di un Paese che loro amano e che dovrebbe conoscere profondamente.
Francesca Foggetti